Gheddafi -Berlusconi |
Di Sabina Barca
Come per Osama Bin Laden è morto ammazzato. Meglio dire terminato.
Il mondo grida che è morto il tiranno, dimenticando che il dittatore, ignorato e onorato, da decenni veniva ospitato da questo e quel governo. C’è chi è andato oltre con il baciamano.
E’ morto è basta.
Che altro si può dire che non sarà detto in tutte le trasmissioni del mondo, con tutte le analisi possibili, in tutte le salse morbose ed etniche del pianeta terra?
Si può dire che oggi è una bella giornata per Silvio Berlusconi e forse per il ns paese.
Cinico pensiero.
La Libia è libera, ritorna sul mercato con tutto il suo petrolio e le sue possibilità di business internazionale. Certo anche i libici sono liberi.
In questi mesi, Mu’ammar Gheddafi non aveva ben digerito il volta faccia dell’Italia. Sentiva tradito il patto Italo-Libico. Per questo, Silvio Ber-gnocca diceva che: “Gheddafi mi vuole morto
Lo so che me l’ha giurata”
Ma adesso, finalmente eliminato l’ostacolo, Ber-gnocca cercherà di ripristinare la corsia preferenziale nell’ex colonia italica. La concorrenza è forte. Difatti, il tentativo di fare l’asso piglia tutto, l’ometto francese Sarko-cosìcosà, l’ha fatto.
Non sono poche le imprese con forti interessi per il nostro paese. Si stima che i due paesi hanno un interscambio, al 2010, di circa 12 miliardi di euro. La Libia è il primo fornitore di greggio e il terzo di gas dell’Italia. Un bel sospiro di sollievo con l’inverno alle porte. altro cinico pensiero.
Scenderà il prezzo della benzina e il costo del metano? Non esageriamo con gli entusiasmi.
Di fatto la morte del dittatore libico non può che far felice il presidente del consiglio, in quanto probabilmente scioglie un nodo economico, congelato per la guerra. Vuoi che non cavalchi l’onda?
Parliamo di Eni.
Eni è il primo operatore internazionale nell’estrazione di petrolio e di gas. È nel paese nord africano dai tempi di Mattei. Il gruppo, guidato da Scaroni, paga al governo di Tripoli una tassa del 4 per centro sugli utili. Grazie alla tassa e al rinnovo delle concessioni il bel paese potrà lavorare in terra libica fino al 2045.
C’è anche Unicredit
Non poteva mancare Finmeccanica
Trattasi di una grande opera che molti sognano in Italia. Con 1700 km di autostrada, il bel paese risarcisce la libia dei danni subiti nel periodo coloniale. L'opera che attraverserà la Libia dall'Egitto alla Tunisia richiederà 20 anni di realizzazione e 3 miliardi di dollari. La gara d'appalto di 125,5 milioni di euro, è stata vinta da Anas, Progetti Europa & Global Talsocotec.
La costante Impregilo
Impregilo progetta/costruisce in Libia. Le opere in progetto sono la Conference hall di Tripoli, tre poli universitari, e progettazione/costruzione di opere di urbanizzazione a Tripoli e Misurata. Le commesse toccano 1 miliardo di euro.
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